LA STORIA:
La mia famiglia è originaria della Polonia, che ,al tempo, era un paese di matrice collinare non urbanizzato, dove la natura predominava sul costruito. I miei genitori sono nati e cresciuti li finchè mio padre non decise (portando con se successivamente mia madre) di trasferirsi in Italia per questioni economiche, essendo l’est Europa prevalentemente povero e con poche opportunità per adulti e bambini. Così a diciotto anni venne a Roma, città dove nacqui io.
Crebbi così in due mondi paralleli (poiché due volte l’anno andavamo in Polonia per diversi mesi). Vedevo e vivevo queste due realtà contrastanti; Roma era la mia città natale a cui sono sempre stata molto legata , tuttavia mi sentivo molto limitata nelle mie scelte e nella mia autonomia fin da piccolina. Qui tutti i bambini venivano accompagnati e ripresi da scuola , io stessa avevo una babysitter che stava con me nell’arco di tempo in cui i miei genitori lavoravano . Per andare a giocare nella natura con gli altri bambini bisognava recarsi in appositi parchi limitati e recintati in modo che i bimbi non si potessero perdere e che i genitori potessero tenerli d’occhio, a me è sempre parsa come una gabbia. Roma era per me la realtà dove avevo tante e fin troppe cose materiali innovative tra: giocattoli, telefoni …ma con altrettanti limiti che non mi piaceva accettare.
Appena arrivavo in Polonia mi sentivo libera , ricordo che appena mettevo
piede nella campagna prendevo la mia bicicletta, un poco arrugginita e ancora con le ruote sgonfie dai mesi
precedenti in cui era rimasta inutilizzata , e andavo in strada a trovare tutti i miei amichetti. E cosi
finalmente ero di nuovo autonoma.
Si trattava di una realtà in cui i bambini già in tenera età
erano liberi di affrontare il mondo a modo loro, i pericoli c’erano ma andavano
affrontati individualmente. Era normale vedere bambini giocare per strada,
andare a scuola per diversi chilometri in autonomia cosi come al supermercato a
fare piccole spese.
Quando andavamo a giocare nel bosco o nella prateria essendo l’ambiente un susseguirsi di paesaggi alternati da alberi e campagna libera , ci trovavamo spesso a giocare con quel poco che avevamo e tanta inventiva; Un’ altalena ? Nessun problema bastava una ruota vecchia di una macchina, una corda e un albero. Passavamo estati a giocare con carriole , con bastoni , corde e sassi che diventavano fionde o archi con frecce, a scalare alberi, a fare lunghe scampagnate nei boschi alla ricerca di tesori nascosti impauriti dagli animali, o ancora visitare case abbandonate e così via … Analogamente in inverno , eccetto che cambiavano le versioni dei giochi giacché la neve portava altre idee.
Quando si faceva sera e con gli altri non tornavamo in orario le mamme passavano per le vie urlando i nostri nomi o mandavano i nonni alla ricerca dei nipoti. Per me dunque andare in Polonia non era una vacanza ma una vita parallela dove potevo essere me stessa.
I COLORI DELLA CAMPAGNA:
L'AMBIENTE:
Una lunga via circondata da case che termina con una fitta rete di alberi cresciuti negli anni… si partiva da un semplice terreno agricolo, vuoto, che in pochi anni è diventato un pieno bosco. La campagna si estende orizzontalmente lungo tutto il perimetro delle case, circondando di verde l’ambiente. Il terreno prevalentemente piano si caratterizza dalla forte presenza di alberi che rompono l’orizzontalità creando un paesaggio scomposto , da un lato pianura dall’altra foresta e ancora campagna con dei cespuglietti in lontananza, un paesaggio variegato che trasmette sensazioni di pace
CARATTERISTICHE: fluido e persuasivo
DISEGNO:
Il disegno vuole rappresentare la fluidità di una linea continua , interrotta essa da degli elementi quali gli alberi della foresta , che seppur di forma consistente rispetto alla piana orizzontalità rappresentano un continuo, tanto che la linea del terreno non si vuole interrompere , come ad inglobare tutto ciò che la circonda rendendolo parte di essa. E cosi che una linea semplicemente rappresentante l'orizzonte diventa un movimento , un flusso, del semplice terreno agricolo si trasforma in un paesaggio variegato.
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